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Memoria e progettualità



Quando si pensa alla memoria comunemente si pensa a quella facoltà che ci permette di ricordare qualcosa avvenuta nel passato.

Questo è certamente vero.

Non so se ci avevi mai pensato, ma oltre a questo tipo di memoria rivolta verso il passato, ne esiste anche un’altra che, per così dire, ci orienta invece verso il futuro: è la cosiddetta memoria prospettica.

Quest’ultima ci permette di ricordare di portare a compimento ciò che ci siamo proposti di fare.

Sempre a proposito di memoria avrai certamente notato che lo stress ha su di essa un influsso significativo (nel bene e nel male).

In effetti le ricerche rilevano che quando i livelli di stress sono contenuti ciò ha un effetto positivo sulle prestazioni mnemoniche. Questo vuol dire che in circostanze leggermente stressanti tendiamo a ricordare di più le cose, (anche se non sempre queste cose sono piacevoli da ricordare: pensa a come si ricordano bene le situazioni di imbarazzo o le “figuracce”).

Quando invece i livelli di stress sono molto intensi o prolungati nel tempo si ha un effetto opposto: le prestazioni peggiorano.

La nostra memoria, inoltre, è influenzata non solo dallo stress ma anche dall’umore che abbiamo: nello specifico, l’umore è in grado di determinare quale tipo di ricordi siano più o meno accessibili in un dato momento.

Se sei felice tendi a ricordare maggiormente cose congrue con tale stato emotivo; viceversa, se sei triste tendi a ricordare maggiormente cose in linea con tale emozione.

L’umore in cui ti trovi e il tipo di informazioni che ricevi dall’ambiente in un dato momento influiscono sulla tua memoria.


Sempre a proposito di memoria vorrei che considerassi quanto segue: per l’essere umano la dimensione della “progettualità” è fondamentale. Quest’ultima si alimenta tanto attraverso l’aggancio al passato quanto attraverso lo slancio verso il futuro; ragion per cui all’interno di questa dimensione la memoria e i suoi processi svolgono un ruolo essenziale.

La cura e l’attenzione nei confronti di tutto ciò che influisce sulla memoria e sui suoi processi tende dunque ad avere un valore non solo adattivo, ma anche esistenziale (legato cioè al senso dell’esistenza): quello che sperimentiamo, che pensiamo e che ricordiamo oggi, avrà un impatto sulla nostra vita di domani.

Alla luce di quanto fin qui esposto credo sia utile tenere nella dovuta considerazione sia le modalità con le quali veniamo in contatto con le informazioni (comprese quelle potenzialmente ansiogene), sia le eventuali sovraesposizioni nei confronti delle stesse.


Pubblicato il 30/08/2020 - Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

 
 
 

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